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Con il terzo miglior punteggio in graduatoria Regione Lombardia premia la strategia del GAL dei Colli di Bergamo e del Canto Alto
Al GAL 3.900.000 euro per la programmazione 2023-27
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Il GAL dei Colli di Bergamo e del Canto Alto è stato riconosciuto da Regione Lombardia per il periodo di programmazione 2023 – 2027, con una dotazione di 3 milioni 900 mila euro da investire nello sviluppo rurale del territorio.
La riconferma del GAL è arrivata il 22.09.023 con il decreto 14053 del 21 settembre (DG Agricoltura) “Sostegno allo sviluppo locale LEADER”: Regione Lombardia ha premiato il progetto di Sviluppo Locale presentato dal GAL che si focalizza sugli ambiti tematici della biodiversità e dei servizi alla persona, ma che propone anche un allargamento del territorio che potrà beneficiare dei fondi, dei servizi e della presenza della struttura. Il GAL, infatti, passerà dal contare “solo” sette comuni (Paladina, Almé, Villa d’Almé, Sorisole, Ponteranica, Ranica e Torre Boldone) a diciannove municipalità, andando ad abbracciare, insieme ai comuni storici, anche Cenate Sopra, Cenate Sotto, Albano Sant’Alessandro, Torre de Roveri, Scanzorosciate, Villa di Serio, Nembro, Alzano Lombardo, Almenno San Salvatore, Almenno San Bartolomeo, Palazzago e Barzana.
Grande soddisfazione negli uffici della struttura, anche per il punteggio riconosciuto da Regione Lombardia alla qualità progettuale. “Vediamo riconosciuto – dice Carmelita Trentini, direttrice del GAL – l’impegno di mesi di lavoro che ci hanno visti attivamente collaborare con l’Università degli Studi di Bergamo, e in particolare con le professoresse Federica Burini e Alessandra Ghisalberti de l’Imago Mundi Lab – presente all’interno del Centro Studi sul Territorio, che coordinando una squadra di ricercatori hanno lavorato all’analisi del territorio e alla partecipazione degli abitanti nella stesura della Strategia, per fare in modo che il documento che abbiamo elaborato possa realmente rappresentare i desiderata e le necessità di chi vive nelle nostre aree rurali”.
Tra le qualità del progetto, sottolineano le Professoresse Burini e Ghisalberti “Si è previsto un metodo nuovo sia per identificare la nuova estensione del GAL, in continuità tra tessuto urbano e accessi ai territori vallivi bergamaschi, sia per definirne le tematiche su cui fondare le azioni future. In particolare, è stato introdotto un metodo di co-progettazione, che prima d’ora non era stato attuato nel nostro territorio, articolato in incontri, focus group, interviste mirate, che ha consentito di creare una conoscenza reciproca degli attori del territorio e un progetto articolato su bisogni effettivi di chi vive nei comuni compresi nel nuovo Gal”.
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